Home / Dimagrire sulla pancia. Una sfida che si può vincere
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Perché la pancia è la prima a crescere e l’ultima a dimagrire? Alcune risposte potrebbero trovarsi nelle intolleranze alimentariReazione avversa dell’organismo verso determinati cibi in cui, a differenza di quanto avviene nelle allergie alimentari, questa reazione non dipende dall’attivazione anomala del sistema immunitario con i suoi anticorpi; inoltre, è meno severa, si manifesta gradualmente ed è spesso, ma non sempre, proporzionale alla quantità dell’alimento che viene ingerita di cui non sospettiamo…
Perché è più difficile dimagrire sulla pancia rispetto ad altri punti del corpo? Perché la pancia è la prima a crescere e l’ultima a dimagrire?
Mantenere una pancia magra ha un’importanza che va oltre le semplici ragioni estetiche: può aiutarti a vivere più a lungo. I girovita più grossi sono collegati a un rischio maggiore di malattie cardiache, diabeteLa più nota malattia metabolica che può interessare l’essere umano, la cui insorgenza può dipendere da una ridotta disponibilità di insulina (la cui produzione non soddisfa le esigenze dell’organismo), o dalla scarsa sensibilità all’ormone da parte dei tessuti bersaglio o, infine, da una combinazione di questi fattori e persino cancro. Perdere peso, in particolare il grasso della pancia, migliora anche il funzionamento dei vasi sanguigni e la qualità del sonno.
Quando i ricercatori della Johns Hopkins hanno confrontato gli effetti sul cuore della perdita di pesoRiduzione della massa corporea determinata da processi di natura patologica; può essere accompagnata ad anoressia (riduzione o perdita dell’appetito) o, viceversa, da appetito normale o addirittura aumentato attraverso una dieta a basso contenuto di carboidrati rispetto a una dieta a basso contenuto di grassi per sei mesi, ciascuno contenente la stessa quantità di calorie, quelli con una dieta a basso contenuto di carboidrati hanno perso una media di 4,5 chili più di quelli che seguivano una dieta a basso contenuto di grassi: 13 chili contro 8,5 chili. Inoltre, la dieta a basso contenuto di carboidrati ha prodotto una migliore qualità di perdita di peso. Con la perdita di peso, il grasso si riduce, ma spesso c’è anche una perdita di tessuto magro (muscolo), che non è desiderabile. In entrambe le diete, c’era una perdita di circa 1 chilo di buon tessuto magro insieme al grasso, il che significa che la percentuale di perdita di grasso era molto più alta nella dieta a basso contenuto di carboidrati.
HAI DIFFICOLTA’ A DIMAGRIRE SULLA PANCIA?
Presso il Biomedic Clinic & Research è possibile seguire programmi di dimagrimento mirati non solo alla perdita di peso, ma anche all’abbattimento delle cause del gonfiore e dell’accumulo di grasso, con piani alimentari per contrastare le intolleranze.
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La nostra equipe si riunirà per valutare il suo caso clinico, prendendo in esame anche eventuali analisi già in suo possesso che le chiediamo, se possibile, di allegare.
Le risponderemo quanto prima.
In definitiva, è possibile dimagrire mangiando, ma è necessario scegliere un piano alimentare sano a cui attenersi. Ciò implica semplicemente l’apprendimento di scelte alimentari migliori: non è necessario contare le calorie. In generale, un regime alimentare equilibrato consiste nell’evitare i cibi problematici – quelli ricchi di carboidrati e zuccheri e senza molte fibre, come pane, pasta e bibite – prediligendo scelte ad alto contenuto di fibre o proteine, come le verdure, i legumi e le carni sane. Inoltre è importante variare i cibi, perché mangiare sempre le stesse cose può portarti a sviluppare delle carenze o a creare eventuali reazioni ai cibi di cui fai un uso eccessivo.
EVITA IL LATTE DI ORIGINE ANIMALE E IL LATTOSIO
EVITA IL LIEVITO DI BIRRA
EVITA L’ALCOL
Il gonfiore e l’accumulo di grasso nella pancia può derivare da fattori legati ad intolleranze di cui non sospettiamo l’esistenza.
Prova a ridurre o evitare i seguenti alimenti:
Sospendi il bicchiere di latte o il cappuccino.
Contenuto principalmente nel latte e nello yogurt (seppure in quantità molto inferiore), ma anche in margarina fatta con latte in polvere, nei salumi e negli insaccati.
Perché si sconsiglia il lattosio?
Affinché possa avvenire la digestione del lattosio presente nel latte, è necessaria la presenza di un enzima: la lattasi. L’attività di questo enzima si riduce in modo drastico dopo lo svezzamento. Per alcuni popoli, la persistenza di lattasi anche dopo quel periodo della vita, tuttavia, è frutto di una evoluzione avvenuta in tempi recenti, che ha portato l’organismo ad adattarsi al consumo di latte non umano ed ai latticini, anche dopo l’infanzia. Si ritiene che la persistenza della lattasi sia correlata all’addomesticamento dei bovini da latte avvenuta negli ultimi 10.000 anni.
Ad oggi, la maggior parte della popolazione mondiale (due terzi) non mostra persistenza della lattasi in età adulta e, di conseguenza, diventa affetta da diversi gradi di intolleranza al lattosioCondizione che si verifica quando viene a mancare l’enzima in grado di scindere e digerire il lattosio, il principale zucchero presente nel latte (di mucca, di capra, di asina oltre che latte materno), in glucosio e galattosio (deficit di lattasi primario).
Negli individui con persistenza della lattasi, l’insorgenza di infezioni gastrointestinali, malattie infiammatorie intestinali, chirurgia addominale e altri problemi di salute, può anche causare una diminuzione dell’attività della lattasi (deficit di lattasi secondario).
Riferimenti:
Lactose digestion and the evolutionary genetics of lactase persistence.
Ingram CJ, Mulcare CA, Itan Y, Thomas MG, Swallow DM
Hum Genet. 2009 Jan; 124(6):579-91.
Genetics of lactase persistence and lactose intolerance, in Annual Review of Genetics, vol. 37, 2003, pp. 197–219, D. M. Swallow – DOI:10.1146/annurev.genet.37.110801.143820, PMID 14616060
Genetic Signatures of Strong Recent Positive Selection at the Lactase Gene, in The American Journal of Human Genetics, vol. 74, nº 6, 2004, pp. 1111–1120, T. Bersaglieri, P. C. Sabeti, N. Patterson, T. Vanderploeg, S. F. Schaffner, J. A. Drake, M. Rhodes, D. E. Reich e J. N. Hirschhorn – DOI:10.1086/421051, PMC 1182075, PMID 15114531.
Il lievito di birra è presente in moltissimi alimenti come
Sostituiscilo con:
Perché si sconsiglia il lievito di birra?
Benché il lievito sia considerato una terapia naturale e un importante ricostituente, purtroppo, essendo un alimento “vivo” ha la tendenza a fermentare nell’intestino, creando gonfiore e, nel lungo periodo, può potenzialmente acuire i problemi intestinali.
Non solo quello che si beve in varie forme (vino, birra, liquori…), ma anche quello contenuto in diversi alimenti come:
Perché si sconsiglia l’alcol?
Anche l’alcol deve essere scomposto tramite un enzima. Può sovraccaricare il fegato, creare gonfiore e aumento di pesoSi verifica quando le calorie ingerite superano le richieste energetiche dell’organismo, il che determina un aumento del tessuto adiposo di riserva. Riduce la lucidità mentale e rilascia istamina.
Al contrario di quanto si pensi l’alcol non aiuta la digestione, può essere responsabile di varie forme di anemiaDiminuzione di emoglobina (globuli rossi) nel sangue, richiede maggiore quantità di acqua per il suo metabolismo e risulta, perciò, una sostanza disidratante, inoltre, essendo un vasodilatatore provoca una diminuzione dell’afflusso di sangue agli organi interni e al cervello.
Riferimenti:
Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana” – rev. 2003.
Alcohol’s Effects on the Body – National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism – niaaa.nih.gov
Il dimagrimento è favorito dall’attenuazione del senso di fame (che tuttavia risulta essere soggettivo) e minimizzando i rischi di effetti collaterali quali “pelle cadente” o altri problemi fisici.
L’attività fisica aiuta a bruciare il grasso addominale ed aiuta nella dieta per dimagrire pancia e fianchi. L’esercizio fisico sembra eliminare il grasso della pancia in particolare perché riduce i livelli di insulina – che altrimenti segnalerebbe al corpo di trattenere il grasso – e fa sì che il fegato utilizzi gli acidi grassiDerivati dagli Omega3: docosaesaenoico (DHA), Eicosapentaenoico (EPA); derivati dagli Omega 6: Acido Gamma linoleico (GLA), Acido diomo-gamma-linoleico (DGLA), Acido arachidonico (AA). L’aggettivo “semiessenziale” è stato attribuito perché l’introduzione con gli alimenti di questi acidi grassi, sintetizzabili dall’organismo, è in grado di bypassare le insufficienze metaboliche., specialmente i depositi di grasso viscerale.
La quantità di esercizio necessaria per la perdita di peso dipende dai tuoi obiettivi. Per la maggior parte delle persone, questo può significare da 30 a 60 minuti di esercizio da moderato a vigoroso quasi ogni giorno.
Inoltre, se ti è possibile, fai anche un pò di sollevamento pesi. L’aggiunta di un allenamento di forza anche moderato all’esercizio aerobico aiuta a costruire massa muscolare magra, che ti fa bruciare più calorie durante l’intera giornata, sia a riposo che durante l’esercizio.
A volte ci vuole un po’ di pazienza, ma è importante farlo per conoscere meglio che cosa mangiamo.
L’ORDINE DEGLI INGREDIENTI: Gli ingredienti sono sempre elencati in ordine decrescente di quantità. I primi sono presenti in quantità maggiore rispetto agli ultimi.
LA DATA DI SCADENZA: Viene apposta su prodotti deperibili, quindi è fondamentale controllarla e consumare il prodotto entro quella data, per non rischiare danni alla salute.
LA DICITURA “DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO…”: Questa dicitura non è da confondere con la data di scadenza. Viene apposta su prodotti che non deperiscono, ma che comunque possono alterare, nel tempo, alcune caratteristiche organolettiche come il sapore e l’odore, o non avere più proprietà nutritive, ma il loro consumo oltre quella data non comporta rischi per la salute.
PRESENZA DI ALLERGENI: Se si soffre di allergie o intolleranze è bene sempre controllare l’elenco dei possibili allergeni contenuti. E’ buona norma, ricontrollare ogni volta, anche se si tratta del “solito” prodotto che acquistiamo, poiché, a volte, la catena produttiva può cambiare.
Gli ingredienti nei prodotti confezionati e negli snack sono spesso ricchi di grassi trans, zuccheri aggiunti, sale o sodio aggiunti, tre cose che rendono difficile perdere peso, oltre ad una una serie di additivi che, negli ultimi anni, hanno destato sospetti sulla loro possibile nocività, se assunti regolarmente e a lungo termine.
Ne elenchiamo qui i principali, unicamente a titolo informativo, con l’invito, eventualmente, ad approfondire l’evolversi delle dimostrazioni scientifiche.
(una sostanza del sistema immunitario le cui mansioni sono quelle di regolare le funzioni dello stomaco, agire come neurotrasmettitore del sistema nervoso e reagire contro gli allergeni) è un campanello d’allarme degli stati infiammatori. E’ presente nel sangue, nella pelle, nei tessuti, nelle mucose del canale digestivo, nell’apparato respiratorio.
Se l’istamina aumenta, potrebbero presentarsi diversi sintomi, come ad esempio:
Cibi ricchi di istamina o che ne favoriscono l’aumento sono:
Un ormone prodotto dalle cellule del pancreas. L’insulina aiuta il corpo a immagazzinare il glucosio (zucchero) dai pasti. Se hai il diabete e il tuo pancreas non è in grado di produrre una quantità sufficiente di questo ormone, ti potrebbero essere prescritti medicinali per aiutare il tuo fegato a produrne di più o rendere i tuoi muscoli più sensibili all’insulina disponibile.
Il sistema di tubi flessibili (arterie, capillari e vene) che trasporta il sangue attraverso il corpo. L’ossigeno e i nutrienti vengono consegnati dalle arterie a minuscoli capillari che alimentano le cellule e raccolgono materiale di scarto, inclusA l’anidride carbonica. I capillari cedono i rifiuti alle vene, che riportano il sangue al cuore e ai polmoni, dove l’anidride carbonica viene espulsa attraverso il respiro.
I vasi sanguigni che trasportano il sangue ricco di ossigeno dal cuore al resto del corpo. Le arterie sembrano tubi sottili o tubi flessibili. Le pareti sono costituite da uno strato esterno resistente, uno strato intermedio di muscoli e una parete interna liscia che aiuta il flusso sanguigno. Lo strato muscolare si espande e si contrae per aiutare il sangue a muoversi.
Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
Autore: Alessia Panizza
Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Roberto Cestari (medico chirurgo, Direttore Sanitario Biomedic Clinic & Research).
Adattamento e Pubblicazione a cura della Redazione del Biomedic Clinic & Research
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