Eruzione cutanea da calore: rimedi

rimedi per l'eruzione cutanea da calore

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L’eruzione cutanea da calore, chiamata anche Miliaria rubra, è un'eruzione che provoca l'arrossamento della pelle e una sensazione di calore, bruciante o pungente. La sensazione è solitamente accompagnata da piccoli punti rossi nell'area interessata. Può anche presentare piccole protuberanze e vesciche in rilievo.

COME APPARE L’ERUZIONE CUTANEA DA CALORE

E’ solitamente facile da identificare grazie ai suoi sintomi immediati. Piccole protuberanze rosse e prurito su un’area della pelle esposta per lungo tempo al calore e al sudore sono segni comuni di eruzione cutanea da calore.

A volte le protuberanze rosse possono trasformarsi in una serie di piccole vesciche. Le protuberanze o le vesciche possono gonfiarsi, diventare irritate o pruriginose e arrossarsi con il progredire dell’eruzione.

Il calore pungente può diffondersi sul corpo, ma non è infettivo. In condizioni normali, non c’è modo di trasmettere l’eruzione ad altre persone.

COME TRATTARLA

L’eruzione cutanea da calore di solito scompare da sola, ma può avere sintomi fastidiosi. 

Ecco quali rimedi è possibile adottare.

Raffreddare velocemente il corpo

Serve ad evitare ulteriore sudorazione. Sedersi davanti a un ventilatore o in una stanza con aria condizionata può essere utile. Docce o bagni freddi possono ridurre la temperatura corporea e aiutare l’eruzione a scomparire più rapidamente.

 

Effetto rinfrescante con canfora o mentolo

Anche la canfora e il mentolo possono avere un effetto rinfrescante sulla pelle e contribuire a ridurre il prurito. In alcuni casi, i farmaci antistaminici possono contribuire a ridurre il prurito.

 

Creme e unguenti

Esistono lozioni alla calamina o creme steroide topiche che possono aiutare a trattare i sintomi di arrossamento, irritazione e gonfiore.

 

Se si è soggetti all’eruzione cutanea da calore

Le persone soggette alle eruzioni da calore possono trovare sollievo lavandosi con un sapone delicato dopo aver sudato. In questo modo è possibile ridurre la quantità di sudore e il numero di batteri presenti sulla pelle.

eruzione cutanea da calore nei bambini

ERUZIONE CUTANEA DA CALORE NEI BAMBINI E NEI NEONATI

L’eruzione può manifestarsi in persone di tutte le età, ma è più comune nei bambini e nei neonati. Le ghiandole sudoripare in via di sviluppo nei bambini piccoli sono meno resistenti e possono essere più facilmente ostruite. Inoltre, il corpo dei bambini non è abituato ad adattarsi ai rapidi cambiamenti di temperatura.

I bambini e i neonati possono sviluppare l’eruzione cutanea da calore sull’inguine, sul collo e sul viso. L’eruzione può essere irritante e fastidiosa, ma di solito scompare da sola. Un bagno fresco può dare al bambino o al neonato un po’ di sollievo dai sintomi.

Sarebbe consigliabile evitare di usare prodotti per la pelle a base di olio su bambini e neonati per ridurre il rischio di ostruire le ghiandole sudoripare.

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Patologie di natura infiammatoria, metabolica, infettiva, allergica, autoimmunitaria vengono trattate presso il Biomedic Clinic & Research avvalendosi della Medicina Integrata. Ciò si traduce in un approccio personalizzato che prende in considerazione metodi diagnostici e terapeutici propri sia della medicina tradizionale che di quella naturale, al fine di occuparsi anche delle cause scatenanti di un determinato disturbo, riferite al singolo paziente.

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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.

Si dichiara che il presente messaggio è diramato nel rispetto delle linee guida inerenti l’applicazione degli art. 55-56-57 del Codice di Deontologia Medica.

Autore: Alessia Panizza

Revisione scientifica e correzione a cura del Dr. Roberto Cestari (medico chirurgo, Direttore Sanitario Biomedic Clinic & Research).

Adattamento e Pubblicazione a cura della Redazione del Biomedic Clinic & Research

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http://europepmc.org/abstract/med/25422847