Home / Medicina Integrata: cosa fa il Biomedic Center
Compili il modulo per sottoporci, in via preliminare, la sua situazione.
La nostra equipe si riunirà per valutare il suo caso clinico, prendendo in esame anche eventuali analisi già in suo possesso che le chiediamo, se possibile, di allegare.
Le risponderemo quanto prima.
Il nostro è un Centro Medico Polispecialistico e di riferimento Nazionale. Ci raggiungono pazienti da tutte le regioni d’Italia. La struttura è composta da 10 ambulatori di cui uno di Odontoiatria biocompatibile, uno di Medicina Estetica rigenerativa, uno di Dimagrimento integrato e uno di Postura e Riabilitazione integrata. Abbiamo inoltre 6 ambulatori che si occupano appunto della Medicina IntegrataEspressione usata per indicare l’integrazione fra la medicina tradizionale e le medicine complementari o non convenzionali. Mantiene la Medicina Convenzionale come fulcro, senza escludere però tutte le terapie che possono coadiuvare le cure tradizionali, mettendo al centro il paziente ed il suo essere ammalato., su cui penso poi approfondiremo.
Hai completamente ragione. Ultimamente penso che ci sia molta confusione tra diversi termini: naturale, coadiuvante, alternativa… questo è un termine che odio perché in verità la medicina integrata assolutamente non è alternativa, tutt’altro.
Non si sostituisce alla medicina convenzionale perché il termine alternativo sembra che devi scegliere tra la medicina convenzionale e quella non convenzionale. In verità non funziona così. Quello che fa la medicina integrata è proprio integrare cioè utilizzare la medicina convenzionale mantenendola come fulcro sia nell’ambito diagnostico che terapico e abbinare ad essa tutti quei sistemi, ovviamente di comprovata efficacia, che però magari sono naturali, privi di effetti collaterali e quindi non ritenuti parte della medicina convenzionale.
Il tutto però, nel nostro caso specifico, viene coordinato ovviamente da un Direttore Sanitario e da un equipe medica, quindi nella piena tutela del paziente.
Penso che uno dei motivi sia proprio il fatto che non devono scegliere tra la medicina convenzionale e quella non convenzionale ma possono avere entrambe nello stesso momento senza doversi preoccupare però di ciò che comporta la coordinazione.
Perché unire questi due mondi non è una cosa semplice, ci vuole tantissima coordinazione e noi lo facciamo attraverso un team che io ho messo insieme negli anni, di medici e di operatori sanitari che sono specializzati nell’ambito biofisico. Infatti noi principalmente ci occupiamo di quello, di integrare la biofisica alla medicina e quindi c’è un sacco di coordinazione dietro le quinte che il paziente stesso non vede neanche. Ad esempio il paziente magari riceve un test di indagine biofisica dopo aver eseguito la visita medica e la durata del test è di un’ora un quarto, un’ora e mezza ma, in verità, il dietro le quinte di tutto quel test può avere una durata anche di oltre 3 ore, 3 ore e mezza perché i vari professionisti si incontrano, studiano il caso, si coordinano. Questo sicuramente è un approccio molto costoso nell’ambito privatistico che però poi ripaga perché si riesce molto spesso ad individuare le cause di quelle problematiche laddove magari non si era uscito con i sistemi convenzionali.
E’ molto importante l’aggiornamento professionale. Infatti noi ci teniamo tantissimo e facciamo addirittura riunioni settimanali interne per coordinare proprio l’attività svolta della settimana appena passata e quello che andiamo a fare con un monitoraggio statistico di tutte le aree, per andare individuare quelle aree dove magari sono emerse delle precarietà e migliorarle e andare invece a dare riconoscimento a quelle che sono andate molto bene.
Questo progetto nasce in Svizzera grazie alla passione di un grande uomo, il ricercatore indipendente svizzero in campo biofisico Fulvio Balmelli che, in qualità di operatore sanitario vide molti anni fa nella biofisica un grandissimo potenziale futuro per la medicina. Iniziò un percorso di ricerca indipendente proprio 30 anni fa e avviò questo progetto proprio per arrivare a un punto in cui il paziente possa avere uno e l’altro senza dover fare delle scelte.
Creare un centro polispecialistico di medicina integrata come il Biomedic Center è sicuramente una grandissima sfida. Ci vuole tanto coraggio e posso dirti che i costi sono molto elevati, appunto come dicevamo prima per la questione legata alla coordinazione. Un altro grande lavoro è ovviamente mettere insieme un team di medici convenzionali che non sono aperti alle medicine non convenzionali. Questo è un mio vanto, il fatto che io abbia coinvolto medici classici, tra cui primari ospedalieri, medici con un altissima competenza, che non si erano mai aperti alle medicine non convenzionali e che, riscontrando però in quello che noi facciamo, un qualcosa di valido, con una comprovata efficacia, si sono avvicinati e hanno desiderato collaborare in questo progetto.
Questa è una cosa molto bella perché ti permette di far lavorare vari professionisti ognuno nel proprio ambito però confrontandosi continuamente. Quindi laddove viene individuato qualcosa attraverso i sistemi biofisici, viene poi fatta la prescrizione degli esami convenzionali e deve risultare anche dall’altra parte. Quindi noi facciamo praticamente da ponte di comunicazione tra questi due mondi ed è un’esperienza magica direi.
Il Centro si trova a Villa Guardia in provincia di Como.
Su Instagram è possibile trovarci cercando biomedic.center.
La pagina Facebook è biomedic.clinic.reasearch
Il sito web è www.biomediccenter.com
Sul sito web troviamo una carrellata di tutti i servizi, ma soprattutto troviamo una cosa molto interessante secondo me, che è anche un nostro plus.
Noi non prendiamo appuntamento al paziente, visto che ci raggiungono spesso persone anche da lontano, se non facciamo prima una prevalutazione.
Quindi attraverso un modulo apposito sul sito, facciamo una raccolta dati preliminare della situazione del paziente, l’equipe si riunisce ogni giorno per valutare tutte le situazioni che ci vengono sottoposte e stabilisce se, in base alla tecnologia di cui siamo in possesso e l’esperienza dei casi trattati in quel determinato settore, stabilisce se noi facciamo al caso del paziente oppure no.
Questo evita sicuramente aspettative e viaggi della speranza che non hanno senso e perdita di tempo per il paziente ma anche per la struttura stessa. E poi in questo modo possiamo ottimizzare i processi lavorativi, riuscire a vedere più persone canalizzando il nostro impegno su quei casi che sappiamo già di poter aiutare in maniera concreta.
Si, un messaggio in particolare che vorrei mandare è che mi piacerebbe vedere un po’ più persone usarci per la prevenzione e un pochino meno per la cura. Quindi arrivare un pochino prima, arrivare quando magari si può fare un check-up un po’ più ampio, usando magari sistemi che esulano dalle classiche analisi in maniera da poter andare ad individuare anche per tempo una serie di situazioni che si presenterebbero comunque inevitabilmente dopo. Quindi voglio lanciare questo messaggio.
E’ vero, a volte ci dimentichiamo quanto sia importante la prevenzione in ambito medico e quindi non fa mai male ricordarlo nuovamente. Ti auguriamo un grosso in bocca al lupo per il proseguimento di questo magnifico centro. Grazie mille.
Intervista di Gianluca Ruoppolo – Rubrica Storytime di Radio Canale Italia
Trascrizione e adattamento a cura della Redazione del Biomedic Clinic & Research
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