La labirintite è un disturbo infiammatorio dell’orecchio interno (o labirinto), la cui funzione principale è quella di presiedere il senso dell’equilibrio.
Per questo la Labirintite provoca disturbi dell’equilibrio e può colpire una o entrambe le orecchie, e, oltre ai problemi di postura, il paziente affetto può andare incontro a riduzione dell’udito e acufene (fischi nell’orecchio).
Il sintomo caratteristico è rappresentato dalla comparsa di vertigini anche gravi.
Sono frequenti anche nausea, vomito, ansia e una sensazione di malessere generale, a causa del fatto che il cervello riceve dall’orecchio interno informazioni distorte relativamente al senso dell’equilibrio.
La labirintite può verificarsi come singolo episodio oppure come episodi ricorrenti che tendono a risolversi in 3-6 settimane.
La malattia è in genere autolimitante e il processo di guarigione dalla labirintite acuta di solito dura da una a sei settimane, però accade sovente che alcuni sintomi (mancanza di equilibrio e/o vertigini) continuino per diversi mesi o più; nelle ultime settimane di guarigione i sintomi tendono a sfumare gradualmente.
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La labirintite virale è caratterizzata da un’improvvisa perdita unilaterale della funzione vestibolare (equilibrio) e dell’udito.
L’arrivo acuto di una grave, spesso disabilitante vertigine, frequentemente associata a nausea e vomito, è caratteristico di questa malattia.
Il paziente è spesso costretto a letto finché il sintomo gradualmente passa.
Le vertigini infine si risolvono in un tempo che varia da alcuni giorni a qualche settimana. Tuttavia instabilità e vertigini posizionali possono persistere per diversi mesi. La perdita dell’udito è comune e può rappresentare il sintomo primario in molti pazienti.
La labirintite virale è spesso confusa con la neurite vestibolare, e nella letteratura i due termini sono occasionalmente usati in modo intercambiabile. Tuttavia, molti autori concordano con il fatto che la neurite vestibolare è una malattia del nervo vestibolare e non è associata con la perdita dell’udito, mentre poiché nella labirintite la coclea è coinvolta nell’infiammazione, la perdita dell’udito è presente nelle persone con la labirintite virale.
Sono fattori di rischio più o meno certi:
La causa spesso non è chiara, potrebbe essere provocata da un’infezione (virale o batterica), ma anche da traumi o altri fattori scatenanti.
Le cause scatenanti non sono ancora state comprese appieno ma nella maggior parte dei casi la patologia segue un raffreddore, un’influenza o un’altra malattia da raffreddamento virale.
Le forme virali interessano solitamente le persone adulte, in particolar modo quelle nella fascia che va dai 30 ai 60 anni di età.
I virus responsabili possono essere:
La labirintite di origine batterica è meno frequente ed è una potenziale conseguenza della meningite o dell’otite media e può verificarsi sia per un’invasione diretta di batteri, come nella labirintite purulenta o attraverso il passaggio di tossine microbiche (Le tossine microbiche sono tossine prodotte da microrganismi, compresi batteri e funghi. Le tossine microbiche promuovono infezioni e malattie danneggiando direttamente i tessuti dell’ospite e disabilitando il sistema immunitario) o altri mediatori di infiammazione, nell’orecchio interno, come nel caso della labirintite sierosa.
Entrambe queste ultime sono più comuni in età pediatrica. Può infine manifestarsi in soggetti con malattie autoimmuni.
I batteri che provocano la labirintite sono gli stessi responsabili anche della meningite e dell’otite:
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Per poter diagnosticare la labirintite come la causa delle vertigini e della perdita di udito del paziente è essenziale prendere in esame i sintomi, la storia clinica passata e le cure effettuate.
I sintomi da tenere in considerazione nella storia clinica del paziente includono:
• Vertigini – Tempi e durata, in associazione con il movimento, la posizione della testa ed altre caratteristiche
• Perdita dell’udito – unilaterale or bilaterale, leggera o intensa, durata, ed altre caratteristiche
• Pienezza dell’ascolto
• Acufene (fischio nell’orecchio)
• Otorrea (Fuoriuscita di pus dal condotto uditivo esterno)
• Otalgia
• Nausea o vomito
• Febbre
• Debolezza facciale o asimmetria
• Dolore o rigidità del collo
• Sintomi di infezione nel tratto respiratorio superiore – precedenti o in corso
• Cambiamenti nella visuale
• Episodi di stordimento/vertigini o perdita dell’udito
• Infezioni
• Operazioni all’orecchio
• Ipertensione/Ipotensione
• Diabete
• Infarto
• Emicrania
• Traumi (alla testa o alla spina cervicale)
• Storia familiare di perdita dell’udito o malattie dell’orecchio.
• abbondante idratazione (bere molto)
• riposo nelle fasi di vertigine acuta
• evitare il consumo di alcolici
• ridurre le fonti di stress esterne, come rumori e luci molto intense
• farmaci per dare sollievo ai sintomi
In alcuni casi l’otorino può insegnare al paziente specifici esercizi e movimenti per trovare sollievo dalle vertigini, attraverso una sorta di ricalibrazione del sistema vestibolare.
Purtroppo nel caso della labirintite non esistono manovre effettuabili dall’otorino che possano guarire dal disturbo (a differenza per esempio della vertigine posizionale benigna).
Patologie di natura infiammatoria, metabolica, infettiva, allergica, autoimmunitaria vengono trattate presso il Biomedic Clinic & Research avvalendosi della Medicina Integrata. Ciò si traduce in un approccio personalizzato che prende in considerazione metodi diagnostici e terapeutici propri sia della medicina tradizionale che di quella naturale, al fine di occuparsi anche delle cause scatenanti di un determinato disturbo, riferite al singolo paziente.
Per la diagnosi ed il trattamento della labirintite è possibile effettuare, oltre ad una visita medica specialistica, analisi di laboratorio, un test biofisico completo, seguito da trattamenti di medicina integrata volti ad abbattere la carica virale o batterica e le eventuali predisposizioni rilevate, i quali possono includere trattamenti biofisici, piano nutrizionale personalizzato e terapie di medicina naturale e/o tradizionale, in base a quanto emerso in fase di diagnosi.
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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