La difterite è un’infezione grave e contagiosa causata dalle varianti del batterio Corynebacterium diphtheriae. Anche se raramente si presenta in forma grave, la difterite può portare a paralisi, insufficienza cardiaca e difficoltà respiratorie e, in alcuni casi, può essere fatale.
Il segno distintivo della difterite è una lamina di materiale grigiastro che ricopre la parte posteriore della gola.
Senza trattamento, la difterite può essere fatale per il 50% delle persone. Le vaccinazioni hanno contribuito a ridurre significativamente il rischio di contrarre la difterite.
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I segni e i sintomi specifici della difterite dipendono dalla particolare variante di batterio coinvolta e dalla parte del corpo colpita.
In genere colpisce l’apparato respiratorio o il sistema tegumentario che comprende i tre strati della pelle (ipoderma, derma ed epidermide), le ghiandole, le unghie e i capelli.
Il periodo di incubazione è in genere di 2-5 giorni, ma può arrivare fino a 10 giorni.
I sintomi tipici sono:
La difterite respiratoria può svilupparsi gradualmente, con conseguenti:
Dopo 2-3 giorni, la tossina rilasciata uccide i tessuti sani dell’apparato respiratorio. Ciò si traduce in una patina spessa e grigia che si sviluppa nel naso o nella gola. I medici chiamano questo rivestimento pseudomembrana.
Se la membrana si estende alla laringe, è più probabile che si sviluppino raucedine e tosse abbaiante, così come aumenta il pericolo di un’ostruzione completa delle vie aeree. La membrana può anche estendersi più in basso nel sistema respiratorio, verso i polmoni.
Se l’infezione batterica colpisce tessuti diversi dalla gola e dall’apparato respiratorio, come la pelle, la malattia è generalmente più lieve. Questo perché l’organismo assorbe quantità inferiori di tossina, soprattutto se l’infezione colpisce solo la pelle.
L’infezione può coesistere con altre infezioni e condizioni della pelle e può sembrare non diversa da un eczema, una psoriasi o un’impetigine. Tuttavia, la difterite nella pelle può produrre ulcere senza pelle al centro, con bordi chiari e talvolta membrane grigiastre.
La difterite può infettare anche altre membrane mucose, tra cui la congiuntiva degli occhi, il tessuto vaginale e il condotto uditivo esterno.
Secondo un articolo del 2019 pubblicato su Nature, alcune varianti di questo batterio producono una tossina chiamata esotossina che provoca le complicazioni più gravi associate alla difterite poiché inibisce la produzione di proteine e porta alla morte delle cellule e dei tessuti.
Se la tossina entra nel flusso sanguigno, può danneggiare i reni, il cuore e i nervi. Si può sviluppare una miocardite, cioè un’infiammazione dei muscoli del cuore, e una neuropatia. La neuropatia è un danno ai nervi che può provocare intorpidimento, debolezza muscolare, dolore e formicolio.
Altre varianti di C. diphtheriae non producono questa tossina. Ciò comporta una malattia meno grave, che in genere causa mal di gola e, in rari casi, faringite.
In alcuni casi, le varianti possono causare anche batteriemia ed endocardite. La batteriemia è la presenza di batteri nel sangue. L’endocardite è l’infiammazione, e talvolta l’infezione, del rivestimento interno delle camere e delle valvole cardiache.
La difterite è una malattia infettiva che si manifesta a causa del batterio C. diphtheriae. È la tossina prodotta da questo batterio a far sì che le persone si ammalino gravemente.
SI può contrarre la difterite per contatto fisico diretto con:
L’infezione può trasmettersi da una persona infetta a qualsiasi membrana mucosa di un’altra persona.
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Se il medico sospetta la presenza della difterite, per confermare la diagnosi può richiedere una coltura mediante prelievo con un tampone dalla parte posteriore della gola o da un’ulcera della pelle.
Spesso è possibile determinare se la persona ha la difterite esaminando i segni e i sintomi.
Poiché le colture batteriche possono richiedere un certo tempo per crescere, il medico che sospetta la difterite può consigliare di iniziare subito il trattamento.
Il trattamento volto a contrastare gli effetti batterici è costituito da due componenti:
Antitossina: è nota anche come siero antidifterico. Neutralizza le tossine del batterio. E’ usata soprattutto per trattare la difterite che ha colpito il sistema respiratorio.
Antibiotici: L’eritromicina o la penicillina possono debellare i batteri e impedirne la diffusione. Gli antibiotici possono trattare la difterite che colpisce l’apparato respiratorio e la pelle.
Il trattamento precoce con l’antitossina è importante e di solito i medici lo iniziano prima del risultato della coltura. L’antitossina agisce solo sulle tossine che non si sono ancora legate alle cellule e ai tessuti dell’organismo.
Le persone affette non sono più contagiose dopo aver assunto antibiotici per 48 ore. Tuttavia, è importante portare a termine l’intero ciclo di antibiotici.
Uno dei metodi più efficaci di prevenzione della difterite è la vaccinazione.
Esistono due vaccini che possono aiutare a proteggere dalla difterite, tra cui:
Patologie di natura infiammatoria, metabolica, infettiva, allergica, autoimmunitaria vengono trattate presso il Biomedic Clinic & Research avvalendosi della Medicina Integrata. Ciò si traduce in un approccio personalizzato che prende in considerazione metodi diagnostici e terapeutici propri sia della medicina tradizionale che di quella naturale, al fine di occuparsi anche delle cause scatenanti di un determinato disturbo, riferite al singolo paziente.
Per la diagnosi ed il trattamento della difterite e delle eventuali complicanze è possibile effettuare un test biofisico completo, seguito da trattamenti di medicina integrata, i quali possono includere trattamenti biofisici, piano nutrizionale personalizzato e terapie di medicina naturale e/o tradizionale, in base a quanto emerso in fase di diagnosi.
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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.
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