Home / Medicina Specialistica / Odontoiatria Biocompatibile / Ortodonzia Biocompatibile (apparecchio fisso, mobile, invisibile)
L’Ortodonzia biocompatibile, sebbene appaia come un approccio innovativo, ha invece radici antiche, infatti pone in evidenza l’equilibrio tra la bocca e l’intero organismo. Gli strumenti terapeutici ci consentono di lavorare sulle disfunzioni della bocca al fine di ristabilire un equilibrio globale del paziente, così la bocca ritrova la sua forma nelle tre dimensioni dello spazio e la simmetria destra-sinistra e si possono constatare miglioramenti significativi sia sul piano fisico ma anche sul piano posturale. Infatti il nostro Ortodonzista, collabora strettamente con il nostro Fisioterapista affinchè il paziente possa ricevere un servizio di medicina integrata che prenda in esame il miglior approccio personalizzato, che possa portare il maggior beneficio su tutta la struttura e non solo un equilibrio della bocca. La nostra struttura ha scelto nel settore dell’Ortodonzia, di non utilizzare, nel limite delle possibilità di reperimento dei componenti e delle necessità tecniche e specifiche del paziente, nessun metallo all’interno della bocca, perciò questo approccio, oltre ad essere indicato per chiunque, lo è ancora maggiormente per chi ha necessità di una terapia nichel free a causa di problemi allergici.
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La nostra equipe si riunirà per valutare il suo caso clinico, prendendo in esame anche eventuali analisi già in suo possesso che le chiediamo, se possibile, di allegare.
Le risponderemo quanto prima.
L’Ortodonzia non ha controindicazioni e sopratutto non ha limiti di età. Infatti, benchè l’ideale fosse intervenire in età pediatrica o adolescenziale, si può intervenire comunque in età adulta, lavorando “dolcemente” sulle funzioni e ottenendo naturalmente l’allineamento dei denti e l’equilibrio necessario alla propria bocca E’ consigliato effettuare una prima visita a partire dai 3 anni, vale a dire quando si è completato il processo di eruzione di tutti i denti da latte ed iniziano ad instaurarsi i modelli di respirazione nasale, deglutizione adulta e masticazione, che poi rappresenteranno lo “standard” del paziente in età adulta.
E’ importante sapere anche che i mal di schiena, le cervicalgie, gli atteggiamenti scoliotici possono essere correlati ad una masticazione non equilibrata. Anche dolori alla nuca, alle spalle, alla colonna, agli arti superiori ed inferiori, sinusiti, asma, allergie, eruzioni cutanee, psoriasi, disturbi gastrointestinali, disturbi psichici, insonnia, stanchezza cronica, problemi di udito, disturbi alla vista, russamento, tonsilliti ed adenoidi ingrossate, hanno spesso la loro causa scatenante in una malocclusione dentale.
E’ l’ortodonzia del piccolo paziente grazie alla quale è possibile “intercettare” malocclusioni che, se non trattate in giovane età, potrebbero essere difficili da risolvere in età adulta. L’obiettivo principale è guidare correttamente la crescita delle basi ossee dei denti e stimolare la muscolatura periorale. Si agisce quindi non solo sulla dentatura, ma anche sulle ossa che compongono la bocca e quindi il viso.
L’apparecchio fisso è composto da due parti che trasmettono le forze necessarie lo spostamento di ciascun dente: una parte metallica(chiamata brackets o “piastrine”) ed una parte attiva (arco ortodontico e fili ausiliari). L’arco metallico segue la forma dell’arcata dentaria, e passa all’interno dei brackets, che vengono incollati tramite una procedura comunemente nota con il termine di bonding (ovvero l’incollaggio dei brackets sui denti) sulla superficie esterna di ciascun dente. Il filo ortodontico viene inserito negli attacchi attraverso un buco chiamato slot. Gli attacchi possono essere sia in metallo che in porcellana o in plastica (attacchi estetici).
Si tratta di un trattamento alternativo alla terapia fissa tradizionale, in cui le placchette di metallo (attacchi) vengono incollate sulla superficie interna dei denti, risultando quindi totalmente invisibile. Il trattamento “social six” consiste nell’applicazione di attacchi sulla superficie interna (linguale) dei denti limitata al settore anteriore (da canino a canino o da primo premolare a primo premolare) e consente di risolvere in modo veloce ed efficiente problemi di disallineamento lieve o moderato nei segmenti anteriori delle arcate. Rappresenta un sistema per la risoluzione di affollamenti, spazi o rotazioni dei denti anteriori con la massima qualità ed efficienza. La durata del trattamento “social six” è in genere compresa tra 5 settimane e 4 mesi; al termine di questo periodo, come per ogni tipo di trattamento ortodontico, viene applicato un sistema di contenzione, ovvero un dispositivo che ha lo scopo di stabilizzare i denti nella posizione raggiunta, dando tempo ai tessuti di adattarsi al cambiamento e di rendere l’occlusione più stabile.
Si tratta di mascherine rimovibili quasi trasparenti e quindi quasi invisibili, chiamate aligner. La mascherina permette di raddrizzare i denti senza dover ricorrere a ganci fissi e fili metallici. Gli aligner esercitano una pressione sui denti attentamente calibrata in modo da riportarli nella posizione voluta. Una volta presa l’impronta dentale, viene realizzato un certo numero di mascherine secondo la sequenza necessaria a portare i denti nel corretto allineamento definitivo. Ciascuna mascherina viene portata per circa 2 settimane e quindi sostituita con la successiva. Il controllo da parte dell’ortodonzista avviene ogni 4-8 settimane per una valutazione dei progressi e per consegnare al paziente il successivo set di mascherine. La durata complessiva dell’applicazione dipende dal tipo di correzione di cui necessitano i denti del paziente. Uno dei maggiori vantaggi dell’apparecchio invisibile è che si può rimuovere per 2-4 ore al giorno per mangiare o procedere alla sua pulizia, ma anche in vista di un appuntamento o di un evento importante. Inoltre gli apparecchi rimovibili consentono una migliore pulizia dei denti con spazzolino e filo interdentale. Gli aligner vanno rimossi per mangiare e bere qualsiasi bevanda ad eccezione dell’acqua, e si dovranno pulire denti e mascherina prima di indossarla nuovamente. Le tre differenze più significative tra il modello Full e il Lite sono il grado di correzione che può essere raggiunto, la durata della cura e il costo. Gli aligner invece sono identici. La correzione con Invisalign Full richiede all’incirca 12-18 mesi, mentre con Invisalign Lite si conclude in genere in 6-8 mesi
Piano di trattamento (impronte studio, foto e visione panoramica): € 200
Successive visite di controllo semestrali (a seduta): € 80
Modelli e studio caso: € 300
Banda ortodontica: € 80
Espansore: € 800
Posizionatore vinilico: € 1.100
Splintaggio fisso e mobile per arcata: € 700/ 900
Terapia Miofunzionale (1 anno): € 700/1.300
Terapia intercettiva di 1° fase (Monoblocco, Twin block, Frankel): € 2.700/4.500
Terapia fissa acciaio 1 arcata: € 2.800/3.900
Terapia fissa acciaio 2 arcate: € 4.200/5.300
Trattamento di disinclusione (canino, premolare) (per anno): € 2.000
Trattamento con Apparecchi Distalizzanti (Fast Back, Pendulum,…) (per anno): € 2.450/3.000
Applicazione Minimpianti per distalizzare: € 2.450/3.000
Terapia con attacco estetico 1 arcata: € 2.9000/4.000
Terapia con attacco estetico 2 arcate: € 4.400/5.500
Terapia fissa esp. rap. del palato con 2×4 (1 anno di terapia): € 1.700/2.250
Terapia fissa con espansore rapido del palato: € 1.600/1.800
Applicazione espansore di Haas premascherine (8 Mesi di terapia): € 1.500/2.000
Trattamento ortodontico con bite premascherine: € 800/1.300
Invisalign Lite 1 arcata (inclusa contenzione): € 3.500
Invisalign Lite 2 arcate (inclusa contenzione): € 4.150
Invisalign Full (inclusa contenzione): € 4.600/5.500
Mascherine italiane (inclusa contenzione): € 3.750/4.300
Bite di riposizionamento con vallo antilingua: € 1.300/1.800
Mantenitore di spazio: € 800/1.050
Placca di contenzione post espansore: € 1.250/1.750
Barra transpalatale: € 700/950
Arco linguale: € 500/750
Trattamento deglutizione atipica con ELN: € 1.350
Trattamento espansore con griglia antilingua: € 1.800
Up-righting Molare: € 1.5000/1.750
Terapia fissa linguale monoarcata Social Six: € 2.700/3.800
Terapia fissa linguale biarcata Social Six (1 anno): € 3.800/4.350
Ribasatura apparecchio mobile bite o apparecchi simili: € 200/300
Riparazione apparecchio per rottura bande, ganci, fili, ecc.: € 300/450
Piano di trattamento (impronte studio, foto e visione panoramica): € 200
Successive visite di controllo semestrali (a seduta): € 80
Modelli e studio caso: € 300
Banda ortodontica: € 80
Espansore: € 800
Posizionatore vinilico: € 1.100
Splintaggio fisso e mobile per arcata: € 700/ 900
Terapia Miofunzionale (1 anno): € 700/1.300
Terapia intercettiva di 1° fase (Monoblocco, Twin block, Frankel): € 2.700/4.500
Terapia fissa acciaio 1 arcata: € 2.800/3.900
Terapia fissa acciaio 2 arcate: € 4.200/5.300
Trattamento di disinclusione (canino, premolare) (per anno): € 2.000
Trattamento con Apparecchi Distalizzanti (Fast Back, Pendulum,…) (per anno): € 2.450/3.000
Applicazione Minimpianti per distalizzare: € 2.450/3.000
Terapia con attacco estetico 1 arcata: € 2.9000/4.000
Terapia con attacco estetico 2 arcate: € 4.400/5.500
Terapia fissa esp. rap. del palato con 2×4 (1 anno di terapia): € 1.700/2.250
Terapia fissa con espansore rapido del palato: € 1.600/1.800
Applicazione espansore di Haas premascherine (8 Mesi di terapia): € 1.500/2.000
Trattamento ortodontico con bite premascherine: € 800/1.300
Invisalign Lite 1 arcata (inclusa contenzione): € 3.500
Invisalign Lite 2 arcate (inclusa contenzione): € 4.150
Invisalign Full (inclusa contenzione): € 4.600/5.500
Mascherine italiane (inclusa contenzione): € 3.750/4.300
Bite di riposizionamento con vallo antilingua: € 1.300/1.800
Mantenitore di spazio: € 800/1.050
Placca di contenzione post espansore: € 1.250/1.750
Barra transpalatale: € 700/950
Arco linguale: € 500/750
Trattamento deglutizione atipica con ELN: € 1.350
Trattamento espansore con griglia antilingua: € 1.800
Up-righting Molare: € 1.5000/1.750
Terapia fissa linguale monoarcata Social Six: € 2.700/3.800
Terapia fissa linguale biarcata Social Six (1 anno): € 3.800/4.350
Ribasatura apparecchio mobile bite o apparecchi simili: € 200/300
Riparazione apparecchio per rottura bande, ganci, fili, ecc.: € 300/450
Lo splintaggio è una tecnica che permette di stabilizzare la posizione dei denti a conclusione di una cura ortodontica. Si esegue mediante un filo che viene fissato sulle superfici interne dei denti interessati. Di norma si impiega un filo metallico oppure un nastro composto da fibra di vetro e resina biocompatibili. Quest’ultima è la tipologia utilizzata presso il Biomedic Clinic & Research. Tale aggiunta di materiali permette di ottenere una maggiore stabilità e solidità. Il posizionamento più comune è da canino a canino, dato che sono i denti che tendono a muoversi maggiormente, non essendo contenuti dalle arcate come invece lo sono i molari. QUANDO SI UTILIZZA Lo splintaggio dentale serve per ottenere il mantenimento di un risultato raggiunto, in sostituzione o anche in combinazione con apparecchi rimovibili. I denti tendono a muoversi, pertanto i risultati ottenuti con una cura ortodontica devono necessariamente essere consolidati affinché durino nel tempo.
Il trattamento miofunzionale è una terapia logopedica di rieducazione o educazione delle funzioni oralicome suzione, deglutizione, masticazione, respirazione, fonazione, mimica, gusto. L’alterazione di una o più funzioni orali può essere causa di uno squilibrio oro facciale. In particolare la deglutizione, proprio per la complessità dell’atto, riveste un ruolo primario nell’equilibrio delle forze che agiscono a livello del complesso buccale. La deglutizione è un atto parzialmente volontario attraverso il quale si ha propulsione del cibo dalla bocca allo stomaco. La lingua è l’organo principale della deglutizione. Durante lo svezzamento avvengono una serie di cambiamenti anatomo-fisiologici: nascono i primi dentini, la laringe si abbassa la lingua assume una posizione più arretrata e si ha la comparsa del linguaggio. In questa fase inizia il passaggio graduale da una una deglutizione infantile ad una deglutizione di tipo adulta. Nella deglutizione adulta la lingua spinge (circa 1500-1800 volte nelle 24 ore) con la forza di un Kg contro il palato in un punto, detto papilla incisale. Quando, per varie cause, non si verifica questo passaggio di maturazione, la lingua agisce contro e tra i denti creando una forza d’impedimento ad un armonico sviluppo del complesso oro facciale. Numerose alterazioni a carico dell’occlusione, dell’apparato stomatognatico e dell’organismo in genere, possono essere ricondotte ad una deglutizione scorretta, la cui correzione limita, ed in molti casi risolve definitivamente, numerose disfunzioni. Gli apparecchi di tipo miofunzionale, portati di notte e per qualche ora di giorno, sono in genere ben accettati dai pazienti nelle varie fasce di età.
Qualunque trattamento ortodontico, per raggiungere l’obbiettivo prefissato, necessita di una correzione preventiva o contemporanea delle eventuali abitudini viziate. La posizione della lingua e delle labbra, i problemi di respirazione, la deglutizione atipica e così via, se non opportunamente corretti, possono portare a malposizioni e recidive. Anche la correzione di un’errata postura del paziente può influire notevolmente sul successo di un trattamento ortodontico. Il sistema più efficace per risolvere le anomalie indicate abbina gli esercizi miofunzionali agli apparecchi ortodontici, per ottenere infine una rieducazione neuromuscolare completa. L’E.L.N. Elevatore Linguale Notturno è un dispositivo che ha varie indicazioni terapeutiche, ma che principalmente viene utilizzato per educare la lingua e modificarne la postura. L’apertura selettiva della parte anteriore del dispositivo realizza per la lingua un bersaglio tattile e le assicura un appoggio solido di deglutizione secondaria (quella corretta). Lo scivolo anteriore le impedisce di posizionarsi tra le arcate dentali costringendola ad appoggiarsi al palato e favorendo la corretta deglutizione; le labbra sono portate a sigillarsi correttamente favorendo un allungamento labiale ed una migliore ventilazione nasale. Questo elevatore va portato principalmente di notte, e per tre minuti tre volte al giorno perché durante il sonno i movimenti linguali sfuggono all’inibizione generale ed aumenta la frequenza delle deglutizioni.
L’uprighting è il raddrizzamento di un elemento dentale, solitamente un molare, che si è inclinato in avanti, a causa della perdita del dente posto anteriormente, ed è andando ad occupare lo spazio lasciato libero. Ciò comporta una diminuzione dell’altezza verticale posteriore che è uno dei cardini per un’occlusione corretta. Per poter effettuare una riabilitazione protesica della zona in cui si verifica la lacuna, è necessario raddrizzare il dente inclinato (uprighting) e ricreare lo spazio perso.
In alcuni tipi di malocclusione del paziente adulto, il solo trattamento ortodontico non è sufficiente ad ottenere l’occlusione ideale delle arcate né tanto meno ad ottenere una correzione estetica dei tratti del viso. Fino a pochi anni fa la chirurgia ortognatica era riservata a pazienti con gravi malocclusioni e deformità del volto. Oggi questo tipo di approccio terapeutico è molto più frequente. Le persone con disarmonie facciali più o meno evidenti, spesso si rivolgono all’Ortodontista a causa dei denti storti, ma a volte la malocclusione dentaria è associata alla malocclusione scheletrica, vale a dire a difetti ossei correggibili solo con la chirurgia. Un esempio è il caso di una mandibola troppo lunga che, oltre ad essere antiestetica, provoca la chiusura anomala tra le due arcate dentarie: infatti quasi sempre i denti dell’arcata superiore chiudono al contrario rispetto alla norma. Altro esempio è quello di persone con l’arcata superiore troppo in avanti. A volte i denti sono prominenti perché il mascellare superiore è prominente. Questi casi non si risolvono con il solo trattamento ortodontico, ma necessitano dell’intervento chirurgico. Dal momento che il chirurgo dovrà spostare i mascellari, ha bisogno di due arcate ben allineate, con i denti nella posizione corretta, altrimenti al momento dell’intervento non potrà farle combaciare, non potrà cioè metterle nella giusta posizione. L’ortodonzia pre-chirurgica, quella che si fa prima dell’intervento, serve a preparare le due arcate separatamente, in modo che al momento dell’intervento i denti siano ben allineati; questa fase preliminare consente al chirurgo di ricollocare i due mascellari in posizione corretta.
Una volta terminato il trattamento con l’apparecchio, va considerata un’ulteriore fase di stabilizzazione, denominata “periodo di contenzione”, che però, per quanto riguarda impegno ed estetica, non è paragonabile al disagio dell’apparecchio. Questo periodo, la cui importanza non deve essere sottovalutata e tanto meno ignorata, è parte integrante della terapia. In mancanza di questa fase il rischio concreto è infatti quello di perdere l’allineamento dei denti, facendoli ritornare a una situazione simile a quella iniziale e vanificando quindi buona parte dei benefici ottenuti dall’impiego dell’apparecchio. Per contrastare quella che è una sorta di memoria della posizione, a causa della quale i denti tendono a riavvicinarsi alla posizione originaria, si rende necessario l’impiego dell’apparecchio di contenzione, finché non sia completata definitivamente la crescita ossea dei mascellari e dell’apparato stomatognatico. Gli apparecchi per la contenzione sono, nella maggior parte dei casi invisibili e, anche se accompagneranno il paziente per un periodo variabile soprattutto in funzione dell’età, costituiscono la più valida garanzia per il mantenimento di un sorriso perfetto. Gli apparecchi di contenzione, o apparecchi contenitivi, si dividono in due tipologie: