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Il mal di stomaco o dolore addominale è il dolore che si verifica tra il torace e le regioni pelviche. Il dolore addominale può consistere in crampi o dolori fastidiosi, intermittenti o acuti.
L’infiammazione o le malattie che colpiscono gli organi dell’addome possono causare dolore addominale.
Il mal di stomaco può essere causato da molte condizioni. Tuttavia, le cause principali sono infezione, escrescenze anormali, infiammazione, ostruzione (blocco) e disturbi intestinali.
Le infezioni alla gola, all’intestino e al sangue possono far entrare i batteri nell’apparato digerente, causando dolore addominale. Queste infezioni possono anche causare alterazioni della digestione, come diarrea o costipazione.
Altre cause comuni di dolore addominale includono:
Le malattie che colpiscono il sistema digestivo possono anche causare dolore addominale cronico.
Le più comuni sono:
Le cause del forte dolore addominale includono:
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L’Inflora Scan è un test completo per la valutazione del microbiota, dello stato infiammatorio dell’intestino, delle capacità digestive e della permeabilità intestinale.
Il Parasitology Check è un esame utile per la diagnosi di parassitosi intestinale, che si manifesta con diarrea, crampi, occlusione intestinale, dimagrimento, anemia. L’esame viene effettuato attraverso la ricerca nelle feci dei parassiti e delle loro uova.
Attraverso il prelievo di un tambone buccale, può essere effettuato il Test genetico per l’intolleranza al lattosio.
L’intolleranza al lattosio è l’incapacità di digerire correttamente il lattosio che è lo zucchero contenuto nel latte ed è dovuta ad una insufficiente presenza dell’enzima lattasi. Il disturbo, che si stima oggi interessi almeno il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e dunque comparire già dall’infanzia, oppure manifestarsi in età adulta.
Anche tra i cibi quotidiani, in apparenza graditi e innocui, si possono nascondere alimenti verso i quali il nostro corpo ha sviluppato le cosiddette intolleranze alimentari: si tratta di reazioni i cui sintomi sono legati all’accumulo di sostanze non tollerate dall’organismo e che compaiono con un certo ritardo rispetto all’assunzione del cibo, per questo non è possibile collegare in modo automatico cause ed effetti.
Questo test permette di individuare con elevata sensibilità e specificità la possibile positività alla celiachia, mentre, in caso di esito negativo a questa, attraverso il dosaggio di altri due marker permette di valutare un fondato sospetto di sensibilità al glutine, una condizione che riguarda persone che soffrono di disturbi intestinali e non solo, legati all’assunzione di glutine, ma che non sono né celiache, né allergiche al frumento.